[embed_video id=83203]“Formazione professionale è arrivato il momento di dire basta”. Lo afferma il segretario provinciale Cobas formazione professionale Alberto Zagarella che chiede di “togliere i coperchi dalle pentole” rappresentate da enti di formazione in cui “continuano a ribollire disperazione, confusione e falsità grazie alla compartecipazione di tutti gli organi di competenza interessati ai controlli dei vari enti di formazione del capoluogo nisseno”.
“Mentre tanti lavoratori sono al baratro totale, altri lavoratori sono gestori di enti occupando ruoli direttivi inventandosi titoli da fantascienza”, accusa Zagarella. “Fanno pervenire provvedimenti su se stessi, gestiti da professionisti che svolgono la doppia professionalità come ad esempio avvocati o altro, arrivando addirittura al licenziamento del personale scomodo o di se stessi per incassare sostegni al reddito. Un silenzio omertoso da parte di tanti lavoratori che pur vantando crediti per centinaia di euro stanno dietro il muro del silenzio per tutelare chissà cosa”. Accuse che il rappresentante dei Cobas indirizza a situazioni particolari, pur senza citarle. “Non si era mai sentito nella storia che un sindacato difendesse i padroni, o che un lavoratore in forte crisi si sostituisce ai titolari, schiacciando i propri colleghi e ledendo ogni diritto”, afferma Zagarella.
Zagarella per i Cobas chiede un’ispezione “ente per ente altrimenti chi ne paga oggi e ne pagherà nei tempi le conseguenze sarà solo quel lavoratore onesto che su questo lavoro aveva costruito un futuro suo e dei propri familiari”.