(Repubblica-Foto Mike Palazzotto)Concussione e induzione indebita a dare o promettere utilità. La squadra mobile di Palermo guidata da Rodolfo Ruperti ha scoperto un giro di mazzette attorno a un grande appalto del Corpo forestale della Regione. E questa mattina, all’alba, è scattato il blitz. I poliziotti hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare che era stata chiesta al gip dal procuratore capo di Palermo Francesco Lo Voi e dall’aggiunto Dino Petralia. Vanno agli arresti domiciliari il professore Dario Lo Bosco, presidente di Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) e due dirigenti del Corpo forestale, Salvatore Marranca (responsabile del Servizio tecnico) e Giuseppe Quattrocchi (a capo del Servizio speciale per la conservazione del suolo e dell’ambiente naturale). Al centro dell’indagine, le mazzette che sarebbero state pagate da un imprenditore agrigentino, Massimo Campione, titolare di un’impresa di costruzioni, strade e impianti eolici. Nelle scorse settimane, i poliziotti della Mobile l’avevano fermato all’aeroporto Falcone Borsellino, nella borsa aveva una cartella scritta al computer con una serie di nomi, cifre e date, erano i riferimenti alle mazzette pagate per costruire le torrette antincendio in mezza Sicilia. Fra quei nomi, riferimenti anche ad esponenti politici, su cui adesso si indaga. Grazie soprattutto alle dichiarazioni di Campione, che ha accettato di collaborare con gli investigatori. “Non è una indagine lampo. Abbiamo iniziato circa tre mesi fa. E andiamo avanti… ” ha commentato il capo della Squadra mobile di Palermo, Rodolfo Ruperti. Oltre alle tre persone finite oggi ai domiciliari per avere intascato mazzette per un appalto pubblico e per l’acquisto di un prototipo che avrebbe dovuto utilizzare Rfi, la procura ha iscritto nel registro degli indagati, Pietro Tolomeo, ex dirigente generale della forestale, Giovanni Tesoriere, preside di ingegneria alla Kore di Enna, Libero Cannarozzi, ingegnere alla forestale, e Maria Grazia Butticè, compagna dall’imprenditore agrigentino Massimo Campione, che ha distribuito le mazzette ai funzionari pubblici. Per Tolomeo la procura aveva chiesto gli arresti domiciliari ma il gip li ha respinti.
Lo Bosco, docente universitario originario di Raffadali, è anche presidente dell’Azienda siciliana trasporti. Nei giorni scorsi, era stato chiamato in causa per questo caso, ma si era difeso. Nell’inchiesta della procura sarebbe coinvolto per un altro appalto finito all’attenzione degli investigatori. Questa mattina, sono in corso diverse perquisizioni a Palermo. Secondo la ricostruzione dell’accusa, Lo Bosco avrebbe intascato mazzette per 58.650 euro. A Marranca vengono invece contestate tangenti per 149.500 euro, il dirigente avrebbe ottenuto anche l’assunzione della compagna, in una ditta di autolinee siciliane, e della figlia, in una ditta di impiantistica di Roma. Quattrocchi è’ accusato di mazzette per 90 mila euro, fra le tangenti anche due condizionatori d’aria. Il governatore della Sicilia Rosario Crocetta, dopo aver appreso degli arresti per tangenti, ha dato mandato alla Regione, in qualità di socio, di chiedere la convocazione dell’assemblea di Ast. Il governo vuol azzerare l’intero Cda.