La Regione siciliana è in sostanziale default, trascinando nel proprio fallimento finanziario anche le ex Province e i Comuni, a discapito dei servizi.
Sono venuti al pettine i nodi frutto dei Patti scellerati’ firmati dall’ex presidente della Regione,
Rosario Crocetta, con il Governo Renzi nel 2014 e nel 2016. La crisi finanziaria di una Regione in
sostanziale default sta trascinando nel baratro Comuni ed ex Province.
Difficilmente la Corte dei Conti farà altri sconti a Musumeci, Armao & compagni. Le previsioni su
Comuni e ex Province si stanno avverando.
Il sistema Sicilia è fallito non ci riferiamo soltanto ai Bilanci di Regione, ex Province e Comuni in
sostanziale default: questo è anche vero, ma noi ci riferiamo al fatto che Regione, ex Province e
Comuni della nostra Isola non sono più in grado di fornire servizi ai cittadini.
Il caso più clamoroso di cittadini siciliani lasciati senza servizi è quello degli studenti disabili: la
scuole siciliane, nei giorni scorsi, hanno aperto i battenti, ma gli studenti disabili sono rimasti a
casa perché, grazie alla legge nazionale sulla riforma delle Province, che porta il nome dell’ex
Ministro Graziano Delrio, applicata anche in Sicilia, le stesse Province sono state lasciate senza
soldi e non sono nelle condizioni di assicurare questo servizio.
La Regione ci ha messo una pezza, dovrebbero aver trovato il modo per far spuntare da qualche
parte i soldi per gli studenti disabili.
Il Governo regionale di centrosinistra PD di Rosario Crocetta Ricordate il Governo nazionale
di Matteo Renzi , Crocetta del 2014 e del 2016 Una caterva di soldi, di pertinenza regionale, sono
finiti a Roma, Con la benedizione del PD siciliano.
Nel 2014 la Regione siciliana aveva vinto alcuni contenziosi con lo Stato.
Ma Crocetta e il PD siciliano hanno detto che questi soldi potevano pure restare a Roma, lì sono
rimasti.
Patti scellerati firmati da Crocetta il Governo nazionale mette in atto lo scippo di 800 milioni di
euro di IVA.
In quel momento, Musumeci è alleato di Berlusconi che è alleato di Renzi. Due mesi dopo il 4
marzo si sarebbero celebrate le elezioni politiche.
Renzi e Berlusconi pensavano di andare a governare insieme l’Italia.
Renzi pensava di confermare il 30% dell’suo PD; Berlusconi dava a Forza Italia un bel 18-20%.
Speranze andate in fumo.
Fratelli d’Italia
Sezione di San Cataldo