Di seguito pubblichiamo la nota del Commissario Identità Siciliana San Cataldo Adriano Nicosia.
“In questi giorni, ma è da qualche tempo per la verità, si discute dei rifiuti e della città sporca di San Cataldo. Ho notato molte cose strane cui non voglio dar seguito, ma si fanno indagini come se la colpa, e qualcuno lo pensa, fosse totalmente dei cittadini.
Sono molte le disfunzioni e sono sotto gli occhi di tutti, sono molto evidenti, ed è divenuta una situazione inaccettabile. Le segnalazioni sono state diverse cui si aggiunge la mia, ma è un altro il punto su cui voglio intervenire: il numero dei mastelli nei grossi condomini.
E’ uno spettacolo indecente, deprimente, vedere 20, 25 o addirittura 30 mastelli quando si esce dal proprio portone di casa. Tutti sparsi, a destra o a sinistra, in un quadro desolante e osceno e talvolta anche disordinati perché qualche animale ha cercato di prendere qualcosa.
Voglio essere costruttivo e non polemico, perché questo deve essere, all’inizio, l’approccio politico. La domanda che pongo è: non possiamo prendere ad esempio la vicina città di Caltanissetta? Mai, forse, come in questo periodo è stata più organizzata e pulita.
Caltanissetta ha pensato bene di mettere dei grandi contenitori a servizio dei grossi condomini, dove in maniera ordinata e civile tutti conferiscono e di conseguenza la ditta ritira. Perché non si può fare la stessa cosa a San Cataldo ed eliminare quelle oscenità?
Mi rivolgo ai Commissari: non penso neanche che sia tanto igienico, in tempi di coronavirus, che una persona debba continuare a scendere e salire ogni mastello, ogni giorno, con il rischio d’infezioni. Penso proprio di no. Il governo ha addirittura vietato l’acquisto dei giornali ai bar, i volantini sono vietati, e voi addirittura ci imponete questo tipo di lavoro? A parte, la gestione tecnica dell’operatore costretto ad aprire e chiudere un certo numero di mastelli.
Spero che prendiate in esame questa proposta che ritengo molto sana e preventiva a livello sanitario e molto fluida a livello gestionale. Peraltro mi auguro che risolviate al più presto questo problema perché i sancataldesi non meritano un trattamento di second’ordine. E non voglio parlare delle tariffe barbare cui siamo soggetti, nonostante la differenziata. Ma questo è un altro argomento che discutere e affronteremo in altre sedi”.
Adriano Nicosia