I Commercianti di San Cataldo, già duramente colpiti da una crisi pregressa e da più di un anno di pandemia si sono uniti in una voce unanime di protesta contro l’ordinanza firmata dal presidente della regione Musumeci che vedrà San Cataldo in zona rossa dall’11 al 22 aprile, dopo la proposta avanzata dalla commissione straordinaria.
“Noi commercianti siamo tutti concordi a voler sconfiggere il virus con lo spirito di sacrificio richiesto dalle Istituzioni e dalla comunità, ma a CONDIZIONE CHE LO FACCIAMO TUTTI, SENZA ALCUNA DISTINZIONE. Non accettiamo che sia chiesto ancora e solamente a noi di immolarci per la causa: la zona rossa, così come è pensata serve solo ad arrecare danni che questa volta saranno devastanti ed irreparabili, sopratutto ai piccoli commercianti che devono fare i conti con affitti, scadenze, utenze, stipendi, assegni. Non è ammissibile che le chiese e i luoghi di culto in genere, le scuole, le grandi distribuzioni, le catene di distribuzione informatica, gli H24 (solo per citare alcuni esempi) possano restare aperti “purché nel rispetto dei protocolli anti-covid” mentre le piccole attività commerciali dove i protocolli prevedono già da più di un anno gli ingressi contingentati e in massima sicurezza siano costretti a chiudere: così moriremo di fame, depressione, ci indebiteremo a vita e non avremo più speranza nel futuro. La situazione è insostenibile, insopportabile e colpisce non solo l’economia ma ha il sapore di una beffa, offende la nostra intelligenza e calpesta il libero pensiero.”
In segno di protesta contro tutte le motivazioni sopra espresse, i commercianti di San Cataldo, firmatari di questa lettera, Lunedì 12 aprile apriranno e alzeranno le loro saracinesche, rispettando, come sempre e attentamente fatto, tutti i protocolli di contenimento del virus, così come d’altronde faranno tutte le altre attività, grandi distribuzioni, comunità religiose che, nonostante la zona rossa, resterebbero comunque aperte.
L’organizzazione sindacale Snalv Confsal, nell’essere solidale con i commercianti e seriamente preoccupata per i dipendenti sulla scelta di istituire la zona rossa a San Cataldo già di suo pesantemente in crisi, condivide la scelta dei commercianti di aprire le attività in segno di protesta considerando che le chiese, le scuole e tante altre attività resteranno aperte. Basta penalizzare le piccole attività già ridotte alla fame.