Ancora una volta ci troviamo costretti ad intervenire su vicende che riguardano il mondo della
scuola perché ci sembra che l’amministrazione comunale abbia perso di vista le sue prerogative
istituzionali in tema di politiche scolastiche.
La popolazione scolastica in lenta e costante diminuzione, la distribuzione della cittadinanza
residente sul territorio e la collocazione topografica dei nostri plessi scolastici determinano
progressivi svuotamenti di istituti comprensivi e, al contrario, progressivi sovraffollamenti di altri.
Quando non si sanno o non si vogliono governare i processi ci si trova a subire direttive emanate
dall’alto che complicano ulteriormente un quadro in squilibrio: è quanto accaduto con il
dimensionamento coatto di questi giorni che, alla fine, sta scontentando tutti e che – soprattutto –
non risolve decennali problemi.
La prossima amministrazione comunale dovrà rimettere mano con coerenza ad un dimensionamento
serio e coraggioso – la cui ultima proposta poi non perseguita risale al 2016 – che parta dalle
esigenze del territorio per assicurare stabilità nei numeri, territorialità e verticalità almeno per il
prossimo quinquennio. Per stavolta…un’altra occasione mancata di autodeterminazione e di
pianificazione in un comparto delicato che tocca le vite di tanti lavoratori e soprattutto di tanti
studenti.
Associazione piùCittà