La Squadra Mobile ha eseguito dieci misure cautelari emesse dal Tribunale di Caltanissetta a carico di pregiudicati condannati in primo grado nell’ambito dell’indagine Cobra 67. Nella giornata odierna gli uomini dell’Antirapina della Squadra Mobile nissena, diretta dalla Dr.ssa Marzia Giustolisi, hanno eseguito sei di dieci misure cautelari differenziate a carico di dieci persone indagate nell’ambito dell’Operazione di Polizia denominata in codice “COBRA 67” e già condannati in primo grado, con sentenza del 19.10.2015, con pesanti condanne detentive, per essere stati ritenuti responsabili di gravi reati, primo tra tutti il traffico di sostanze stupefacenti.
Le misure cautelari emesse dal Tribunale di Caltanissetta in composizione collegiale
presieduta dal Dr. Antonio Napoli, su richiesta della Procura della Repubblica presso il
Tribunale di Caltanissetta, Dr. Santo Distefano, con le quali è stata ravvisata, appunto, la
necessità dell’applicazione di dette misure, in considerazione della caratura criminale, e
delle condanne inflitte, sono state eseguite a carico dei sottonotati soggetti, già condannati
in primo grado dal Tribunale di Caltanissetta:
1. FIANDACA Francesco, sottoposto alla custodia cautelare in carcere, e già condannato
alla pena di anni dodici di reclusione;
2. SCARLATA Luana, sottoposta agli arresti domiciliari, e già condannata alla pena di
anni dodici di reclusione;
3. MOSCA Manuel, sottoposto agli arresti domiciliari, e già condannato alla pena di anni
sedici e mesi sette di reclusione;
4. SANFILIPPO Carlo Salvatore, che già si trovava sottoposto agli arresti domiciliari è
stato sottoposto pure alla misura cautelare del divieto di dimora nella provincia di
Caltanissetta e già condannato alla pena di anni otto di reclusione ed euro 1.500 di
multa;
5. CELESTRI Fabio, sottoposto alla misura cautelare del divieto di dimora nella provincia
di Caltanissetta e già condannato alla pena di anni nove e mesi quattro di reclusione
ed euro 30.000 di multa;
6. CANDURA Claudio sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla
Polizia Giudiziaria e già condannato alla pena di anni otto di reclusione ed euro 30.000
di multa; Dopo le formalità di rito, i destinatari delle misure cautelari in carcere venivano tradotti in carcere, mentre coloro sottoposti agli arresti domiciliari venivano sottoposti a tale misure nelle loro rispettive abitazioni. In atto sono in corso le operazioni di ricerca di altri quattro co-indagati.
1. VENTURA Marianna, sottoposta agli arresti domiciliari e già condannata alla pena di anni dieci di reclusione
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