La violenza di genere malgrado i numerosi interventi legislativi, non solo non vede una significativa riduzione dei reati connessi, ma anzi la gravità delle violenze sessuali e fisiche è aumentata, come si evince dai dati presentati da
Alessandra Battisti in occasione del seminario ISTAT tenuto a Venezia il 6 marzo 2019:
Negli ultimi cinque anni a confronto con i cinque anni precedenti il 2006 sono aumentate le violenze da partner ed ex partner:
le donne che hanno subito ferite, dal 26,3 al 40,2%;
le violenze molto o abbastanza gravi, dal 64 al 76,7%;
le donne che hanno temuto per la loro vita in seguito alla violenza subita, dal 18,8 al 34,5.
È aumentata la gravità delle violenze dei non partner.
La violenza assistita è in crescita.
La serie storica degli omicidi per genere mostra come siano soprattutto gli omicidi di uomini a essere diminuiti in circa 25 anni (da 4,0 per 100.000 maschi nel 1992 a 0,9 nel 2015), mentre le vittime donne di omicidio sono rimaste complessivamente stabili (da 0,6 a 0,4 per 100.000 femmine).
A Caltanissetta il lavoro del Centro Anti Violenza Galatea e il Tulipano, l’attività delle associazioni femminili, la presenza del Coordinamento contro la violenza di genere, hanno dato risposte concrete e generato percorsi di sensibilizzazione per il contrasto della violenza di genere; il “Protocollo d’intesa per la promozione di strategie condivise finalizzate alla prevenzione e al contrasto del fenomeno delle violenze nei confronti delle donne” e l’istituzione del Tavolo tecnico interistituzionale ha promosso la comunicazione tra tutte gli Enti e le agenzie del territorio deputate al compito definito dal Protocollo e dalla normativa vigente. Ma, nonostante tutto questo: il lavoro del CAV è ostacolato dalla mancanza di risorse finanziarie che, pur previste e stanziate dalla Regione Siciliana, non vengono erogate, bloccate dalla incapacità della burocrazia di spendere le somme destinate e disponibili; l’ascolto e la tempestività dell’intervento di tutela sanitaria e giudiziaria delle donne vittime di violenza è inadeguato e spesso ingenera sfiducia nella possibilità di sottrarsi al carnefice; l’offerta di alternative alla dipendenza economica inesistente.
Pertanto chiediamo che questo 25 novembre 2019, Giornata internazionale contro la violenza di genere, segni una svolta in direzione di un cambiamento concreto affinché le donne vittime di violenza da parte degli uomini e i/le minori vittime di violenza assistita, trovino attenzione, risposte concrete e risorse che consentano loro di costruirsi una nuova vita senza paura e senza violenza.
Affinché ciò sia possibile è necessario che il Governo regionale, le Amministrazioni locali, le Forze dell’ordine, la Magistratura, i Servizi Sanitari, ciascuno per le proprie competenze ma insieme in un’ottica di rete e di condivisione delle risorse e delle conoscenze, si impegnino e promuovano azioni positive coordinate per sconfiggere la violenza di genere e alleviare l’ingiustizia e il dolore che da essa derivano; chiediamo che questo 25 novembre 2019 sia non solo “segno”di buona volontà ma “segni” un cambiamento concreto:
Il Tavolo tecnico sia operativo e renda vincolanti gli impegni assunti collegialmente; la Regione Sicilia eroghi celermente i finanziamenti stanziati senza chiedere garanzie impossibili da fornire alle associazioni no profit , pur
esercitando controlli severissimi e “giusti” sulle competenze e la qualità degli interventi; l’Azienda Sanitaria Provinciale trovi le risorse e attivi la formazione del suo personale per rispondere adeguatamente alla richiesta di intervento d’urgenza e al bisogno di salute che la violenza contro le donne genera e che se ignorate o trascurate rendono veramente inaccettabili i costi umani ed economici che ne derivano; le donne e le loro organizzazioni siano ascoltate con attenzione e rispetto quando alzano la loro voce in difesa delle altre donne e offrono il loro aiuto per risolvere problemi, alleviare sofferenze, promuovere percorsi e azioni virtuose per tutte e tutti.
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