Il centro storico di Agrigento trasformato in una piazza di spaccio. Sette mesi di indagini da parte dei carabinieri di Agrigento, hanno portato alla scoperta di un enorme giro di droga, condotto da sei persone, cinque gambiani, tra cui una donna e un senegalese, tra i 19 e i 24 anni, tutte in stato di fermo. L’operazione “Piazza pulita”, iniziata nell’ottobre del 2018, ha scoperto un flusso di droga di hashish e marjuana, lungo l’asse Palermo-Agrigento avente il suo sbocco nelle viuzze del centro storico di Agrigento, che per conformità si addiceva bene agli intenti degli spacciatori grazie al suo stato di degrado e abbandono che forniva diversi nascondigli nei vecchi casolari. Arrivati come richiedenti asilo tra il 2014 e il 2017, i sei fermati, come altri tredici arrestati durante le indagini, rifornivano di droga giovani e giovanissimi, molti dei quali minorenni, tutti italiani, oggi segnalati come assuntori di stupefacenti dalle forze dell’Ordine.
«Da anni è risaputo che la città di Agrigento ha questi luoghi oscuri dove si svolge lo spaccio – ha spiegato il pm Alessandra Russo, che ha condotto le indagini – rendendo invivibile questa zona. La cosa interessante di questa indagine è che abbiamo agito per risolvere il problema definitivamente, andando oltre agli arresti singoli. Abbiamo aperto un’indagine più lunga che ha portato alla scoperta del giro, controllato da sei elementi. Operazioni antidroga – continua – si fanno frequentemente, ma era nostro intento fare un intervento in quella zona anche al fine di avviare un’attività che sia anche quella di recupero dei luoghi. Abbiamo documentato almeno trenta ragazzi, molti dei quali minorenni, che frequentavano le viuzze dopo la scuola o prima di un aperitivo». Addentrarsi in quei vicoli era però rischioso, sia per i consumatori, che per i residenti, molti dei quali in lacrime si recavano poi dai Carabinieri denunciando quanto accadeva. I sei arrestati erano infatti molto violenti e spregiudicati, già in stato di alterazione dalle prime ore del mattino per l’abuso di alcolici e droghe. «Abbiamo avuto le denunce dei residenti che evidenziavano casi di tensione e di ordine pubblico – ha spiegato il capitano dei Carabinieri Luigi Garrì – le denunce sono arrivate anche dalla comunità senegalese che soffriva la violenza di questi soggetti. Abbiamo filmato liti furibonde e episodi contro i residenti: venivano spaccate bottiglie in testa a chi si affacciava, ma anche agli stessi consumatori, nonostante non ci fosse alcun motivo».
Nell’operazione sono stati impiegati più di 150 carabinieri, unità cinofile e un elicottero. «Il loro aiuto è stato determinante perché il fiuto dei nostri cani ci ha permesso di scovare la droga nelle abitazioni – continua il capitano – Riteniamo che con l’operazione di oggi abbiamo dato un colpo importante ai pusher. Ora nostro compito è presidiare la zona, oltre a lanciare un allarme al fine di riqualificare la zona caratteristica». Tutto infatti si svolgeva nelle vie Vallicaldi, Gallo, a pochi passi dal “salotto buono” di Agrigento, la via Atenea. Il dato allarmante messo in risalto dalle forze dell’Ordine è quello dei giovanissimi, circa 30 al giorno, che dopo la scuola passavano a comprare la droga. Molte erano anche ragazzine minorenni, di Agrigento e provincia, che si addentravano nei pericolosi vicoli per acquistare marjuana e hashish. Le telecamere e i pedinamenti hanno permesso di illuminare un quadro oscuro che mette in evidenza la facilità con cui i giovani si avvicinano alla droga. Le cessioni, tra 40/50 al giorno, avvenivano nel pomeriggio, per un business di migliaia di euro.