Insieme Sicilia, pur non entrando ovviamente nelle dinamiche interne di altri partiti, denota grande preoccupazione per un’eventuale nomina di Bonaccini, attuale Presidente della Regione Emilia Romagna, a segretario nazionale del Partito Democratico. In un’intervista qualche tempo fa dichiarò: “Oggi il Pd deve avere una chiara identità riformista, rappresentando ancor di più – lo dico per la mia esperienza territoriale – le istanze del Nord del Paese. Io non ho dubbi che senza il Mezzogiorno questo è un Paese senza un grande futuro. Però in questo momento drammatico, la parte del Paese che produce più della metà del Pil, ha bisogno di ripartire subito”
Le sue idee, per cui le risorse del Recovery Fund dovrebbero andare in stragrande maggioranza al nord, sono un segnale preoccupante
per il sud, per uno sviluppo sostenibile di una parte dell’Italia che, invece, per Bonaccini e per il partito unico del nord, sembra essere
un orpello per lo sviluppo.
Insieme Sicilia ritiene che i fondi del recovery fund in realtà dovrebbero essere destinati a ridurre gli squilibri territoriali del nostro paese destinandone i due terzi al sud, peraltro come previsto dall’unione Europea. Lo sviluppo della Sicilia con la creazione di un Hub commerciale ad Augusta che, con la sua ansa naturale ed il suo posizionamento, può diventare centro di smisamento di merci provenienti da Africa e Medio Oriente verso il nord Europa; il Ponte del mediterraneo che colleghi il traffico merci dalla Sicilia e dal sud all’Italia ed all’Europa e viceversa; la costruzione di ferrovie ad alta capacità e velocità; il rafforzamento di tutti i collegamenti interni all’isola sono solo alcuni degli esempi di utilizzo dei fondi del recovery fund possibili. Una infrastruttura non esclude l’altra, anzi, al contrario, ognuna può essere volano per fare l’altra in un’ottica complessiva di sviluppo che non riguarderebbe solo la Sicilia, troppo spesso serbatoio di voti di questa o l’altra forza politica che poi l’hanno abbandonata, ma tutta l’Italia e l’Europa. Siamo convinti che sviluppare il Sud significhi far crescere l’Italia e l’Europa. Insieme vigilerà affinché l’eventuale nomina di Bonaccini non significhi, ancora una volta, lo scippo al sud di fondi necessari per il suo sviluppo.
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