Ing. Francesco Agati dichiara: “Crediamo che l’ordinanza dell’amministrazione comunale è stata fondata non certo su basi logiche-scientifiche, ma soltanto su video di assembramenti di ragazzi, girati al lungomare e a Macchitella, tali video hanno fatto venire meno all’osservanza delle direttive previste dalla vigente zona arancione, ma di certo non crediamo abbiano contribuito al diffondersi del virus, quale esperto in estimo, e nell’analisi analitica tutto mi lascia pensare.
I contagiati a Gela sono soltanto 233 (14/04/2021), a fronte di una popolazione di 70.000 abitanti molti dei quali pendolari del lavoro, per avere una logica della chiusura dei luoghi di ritrovo almeno il cinquanta percento pari a 117 persone dovrebbe rientrare nella fascia d’età tra i 18 e 40 anni d’età, cioè i maggiori frequentatori dei luoghi di ritrovo di macchitella e lungomare, se così non fosse come sospettiamo la coattiva chiusura è assolutamente opinabile.
Nel rispetto dell’economia locale, ASP, e il sindaco potrebbero suddividere i 233 contagiati per fascia d’età, lavoro svolto, se immigrato, pendolare, o conviventi. Pensiamo seriamente che l’ordinanza di contenimento del contagio da Covid-19 sul territorio comunale gelese sia nato solo esclusivamente per fini politici e non è supportato scientificamente.
Che l’Amministrazione del Comune di Gela revochi immediatamente l’ordinanza e inizi a preparare la stagione turistica estiva”.