Il governo Musumeci dichiara lo stato di crisi regionale e chiederà a Roma lo stato di emergenza per le decine di Comuni raggiunti dalla cenere dell’Etna. Lo ha annunciato il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, dopo un incontro con il capo della Protezione civile regionale Salvo Cocina. Stamane, intanto, una ulteriore fontana di lava e la ricaduta piroclastica sui Comuni del versante Est, in particolare, Sant’Alfio, Giarre, Mascali, hanno reso la situazione ancora più critica. La Protezione civile regionale ha già attivato i suoi funzionari della sede di Nicolosi e Catania per effettuare dei monitoraggi e sopralluoghi. Il presidente Musumeci ha annunciato una prima erogazione di un milione di euro a favore dei Comuni colpiti e l’avvio delle procedure per l’acquisto di mezzi idonei alla asportazione della cenere, da tenere a disposizione dei sindaci in caso di necessità. Al tempo stesso il governatore ha affidato all’assessore alla Salute Ruggero Razza il compito di verificare con le istituzioni sanitarie nazionali se la cenere vulcanica possa costituire pregiudizio alla salute delle persone che ne vengono a contatto. «È solo un eccesso di prudenza – puntualizza Musumeci – ma, come si sa, la prudenza non è mai troppa».
È di nuovo emergenza cenere nei Comuni del versante jonico. Da Giarre a Fiumefreddo, compresi i centri pedemontani di Sant’Alfio e Milo. Stamane alle 8 una intensa pioggia di grossi lapilli ha inondato le strade. Pesanti i disagi a Giarre, Riposto e Mascali.
La cenere ha ricoperto piazze e assi viari di riferimento provocando forti rallentamenti alla circolazione. Molte strade risultano impraticabili per la coltre di lapilli a Riposto sul lungomare Pantano e a Mascali sulla Statale che attraversa l’abitato del centro jonico. Un quadro allarmante per il quale si rende necessario attuare le misure di protezione civile. Nelle zone rurali si registrano danni alle colture, lapilli grossi come noci hanno ricoperto i terreni.
Stamane i carabinieri della Compagnia di Giarre si sono mobilitati dispiegando una serie di servizi di pattugliamento esterno nell’eventualità di fornire supporto a situazioni di disagio.
Pesanti disagi si registrano anche in A18 nel tratto tra Giarre e Fiumefreddo (esattamente dal km. 51 al km. 58), provocando disagi e rallentamenti. Sul posto le squadre di assistenza alla viabilità di Autostrade Siciliane stanno intervenendo per rendere fruibile il passaggio nel più breve tempo possibile, ma compatibilmente con i ritmi dell’attività vulcanica. Sino al completo ripristino delle condizioni di percorribilità autostradale, è stata disposta l’uscita obbligatoria a Fiumefreddo, per chi viaggia in direzione Catania, e a Giarre, per chi viaggia in direzione Messina. È stato inoltre disposto il libero passaggio, senza pagamento del pedaggio, sia al casello di Fiumefreddo che di Giarre.
A determinare la pioggia di cenere è stato un nuovo evento parossistico sull’Etna dal cratere di Sud-Est con fontana di lava e l’emissione di una nube eruttiva alta 10 chilometri. Il fenomeno si è già concluso ed è stato anticipato, a partire dalle 2 della notte scorsa, da diverse ore di attività stromboliana che ha coinvolto anche i crateri Voragine, Bocca Nuova e Nord-Est. L’a nuova fase ha fatto registrare la sua maggiore energia a partire dalle 7, quando l’attività del cratere Sud-Est è passata da stromboliana a fontana di lava.
Venti minuti dopo gli esperti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia-Osservatorio etneo di Catania hanno rilevato la formazione di una colonna eruttiva che ha superato l’altezza di 10.000 metri sul livello del mare, disperdendosi in direzione est. Dalla bocca effusiva che si è aperta il 4 marzo scorso alla base del cratere di Sud-Est emerge una colata che si riversa nella Valle del Bove dove, aprendosi in più “bracci”, i fronti più avanzati nella notte hanno raggiunto quota 2.400 metri.
A partire dalle 7,45 il tremore vulcanico ha subito un rapido decremento dell’ampiezza portandosi a livelli medio-bassi e gli eventi infrasonici sono tornati di debole energia. L’attività di fontana di lava, secondo le osservazioni dell’Ingv-Oe di Catania, è cessata alle 8,10. Permane ancora una debole attività di emissione di cenere.
La nube vulcanica, che si disperde nel settore orientale, ha prodotto prevalentemente ricaduta di cenere e lapilli sui paesi etnei di Milo, Fornazzo, Trepunti, Giarre, Macchia di Giarre, Mascali, Riposto e Torre Archirafi. La nuova fase eruttiva dell’Etna, al momento, non impatta con l’operatività dell’aeroporto internazionale Vincenzo Bellini di Catania.