Sigilli al Castello Svevo di Augusta. La Procura della Repubblica di Siracusa ha posto sotto sequestro il monumento megarese a seguito delle indagini eseguite dai Carabinieri del Nucleo per la tutela del patrimonio culturale. Indagati il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, l’ex governatore Raffaele Lombardo e i dirigenti regionali Gaetano Pennino, Rino Giglione, Sergio Gelardi e Gesualdo Campo. La custodia del monumento è stata affidata alla soprintendente di siracusa, Rosalba Panvini.
La fortezza sveva di Augusta, come più volte denunciato anche da Italia Nostra che ha inviato un dossier alla Procura aretusea, sottolineando il rischio crollo per mancato restauro e le inadempienze amministrative, rappresenta un simbolo del territorio megarese. Il sequestro a seguito delle indagini coordinate dal procuratore Paolo Francesco Giordano riaccende i riflettori sulle condizioni di incuria del patrimonio culturale siciliano. “Sono assolutamente estraneo a tutta questa vicenda, se il procuratore di Siracusa mi avesse chiamato gli avrei consegnato le carte che dimostrano come il mio gabinetto il 7 luglio del 2014 abbia trasmesso all’assessorato regionale ai Beni culturali la pratica subito dopo avere ricevuto la segnalazione dal ministero dei Beni culturali”, si difende il presidente della Regione Crocetta.
Il gip di Siracusa Michele Consiglio ha disposto il sequestro del monumento, su richiesta del sostituto procuratore Marco Di Mauro che, con il coordinamento del procuratore Giordano, conduce l’indagine per i reati di omissione di atti d’ufficio, danneggiamento al patrimonio archeologico, storico e artistico nazionale e di omissione di lavori in edifici che minacciano rovina. Da decenni, infatti, il Castello di Augusta attende la sua rinascita ma, nonostante progetti di restauro e fondi pronti ad essere stanziati, nulla si è mosso. Oggi la fortezza rischia addirittura di scivolare verso il mare per assenza di interventi di consolidamento strutturali ritenuti prioritari dai tecnici della Soprintendenza di Siracusa.
La Procura aretusea ha evidenziato il principio secondo cui “la funzione di vigilanza e di tutela di un bene immobile di notevole importanza monumentale non afferisce al profilo didiscrezionalita’ del
proprietario ma a specifici obblighi giuridici di agire, che si traggono agevolmente dalla disciplina penale, da quella civile e infine da quella amministrativa che affida compiti e poteri alla pubblica amministrazione in virtu’ del fondamentale principio di rango costituzionale di tutela del patrimonio storico e artistico del paesaggio della Nazione”. L’inerzia della Regione siciliana, dunque, è al centro dell’attività giudiziaria a difesa del monumento megarese.