“Dopo l’attacco alla Chiesa, con il portone di Sant’Agostino incendiato il mese scorso, oggi, il proiettile e le esplicite minacce indirizzati al sindaco Nicolò Nicolosi rimarcano il clima intimidatorio e avvelenato che le Istituzioni civili e religiose, impegnate nel riaffermare la legalità, vivono a Corleone. Al sindaco, che ha sempre reagito con coraggio e decisione ai tentativi che periodicamente mafia e criminalità mettono in atto per destabilizzare la legalità a Corleone, esprimo solidarietà, certo che continuerà nel percorso già intrapreso”. Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci. Una busta con un proiettile è arrivata al sindaco di Corleone Nicolò Nicolosi: “Smetti subito”. L’episodio risale al 4 marzo scorso, quando la lettera è stata intercettata nel centro smistamento delle Poste di via Ugo La Malfa, ma è stato rivelato soltanto adesso dal primo cittadino che ha anche annunciato il possibile ritiro delle sue dimissioni, firmate dopo il caso vaccini. “Non ho paura, nella mia vita ho dovuto subire attacchi più pesanti – confida Nicolosi – Qualche giorno prima che venisse fuori la storia della mia vaccinazione, sono arrivati i carabinieri a casa e mi hanno mostrato la foto di questa busta indirizzata a me”. Indaga l’arma, coordinata dalla procura distrettuale antimafia. “C’era un dettaglio che fa capire perché mi è stata mandata, che però, per rispetto delle indagini, non posso svelare. Riguarda la mia attività amministrativa e il sospetto è che arrivi da qualche nostalgico della mafia”, continua. Nicolosi si era dimesso il 9 marzo, dopo la notizia di un’indagine dei Nas dei carabinieri sulla vaccinazione sua e di parte della sua giunta. Il primo cittadino del paese del Palermitano si è vaccinato a gennaio, senza essere negli elenchi dell’Asp: “In Consiglio comunale ho ancora una volta spiegato che non ho saltato nessuna fila. Era una situazione di emergenza, si rischiavano di perdere dosi già scongelate per dei beneficiari che non si sono presentati – continua il sindaco – In questi giorni ho ricevuto pressione dall’opposizione, dai sindaci del territorio e persino dal sottosegretario dell’Interno per ripensarci. Deciderò domani, incontrando i capogruppo del Consiglio comunale”. Entro il 28 marzo, Nicolosi può ritirare le dimissioni. “Se si potesse votare a maggio, confermerei il mio passo indietro. Ma così significherebbe avere un commissario fino a ottobre. E nessuno lo vuole”.
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