Confermata dal consulente informatico della Procura la presenza di materiale pedopornografico sul computer trovato in casa di un volontario di Caltanissetta della Croce rossa, adesso sotto processo in Tribunale per presunti abusi su una minorenne e per la stessa detenzione di materiale vietato. Il consulente, che ha deposto ieri davanti al Tribunale collegiale, ha poi specificato che il materiale pedopornografico non era comunque stato divulgato online. Non possiamo pubblicare il nome dell’imputato per tutelare la minorenne coinvolta, che potrebbe essere resa riconoscibile. A fine mese, quando si tornerà in aula, saliranno sul pretorio proprio i genitori della ragazza. Il caso era arrivato al punto di svolta nel giugno di due anni fa con l’arresto dell’imputato, attualmente collocato agli arresti domiciliari; a difenderlo gli avvocati Raffaele Palermo e Pier Maria Carà. Le persone offese si sono costituite parte civile con l’avvocato Simone Lupo; stessa scelta della Croce rossa, costituitasi parte civile, ma che è anche in giudizio nelle vesti di responsabile civile, assistita dall’avvocato Giuseppe Passanisi. Un’inchiesta andata avanti per nove mesi, dopo che, nel settembre 2018, i genitori della ragazza avevano denunciato il volontario, il quale, nel corso di un campo scout, avrebbe palpeggiato la giovane nelle parti intime. Il giovane era stato quindi tenuto sotto controllo finché i militari dell’Arma perquisirono la sua abitazione alla ricerca di elementi di prova significativi.
di Vincenzo Pane ( La Sicilia)