Lo scorso 9 marzo i tirocinanti dell’Avviso 22 sono tornati a scioperare, sotto il palazzo dell’assessorato al Lavoro della Regione Siciliana a Palermo. Una protesta nata ancora una volta dal mancato pagamento delle somme dovute a fronte del lavoro effettuato. I tirocini erano stati introdotti dalla Regione Siciliana alla fine del 2018 per favorire l’occupazione con 25 milioni di Fondi Europei stanziati; lo stage prevedeva un periodo di lavoro dai 6 ai 12 mesi, con pagamento bimestrale di 1000 euro. Molti tirocinanti, però, hanno svolto l’intero stage senza ricevere nemmeno un pagamento. Oreste Lauria tirocinante e portavoce dell’avviso 22 della regione Siciliana, dichiara: “Da oltre un anno, la regione Siciliana deve concludere i pagamenti dei tirocinanti dell’avviso 22, più volte abbiamo protestato per sollevare il caso rendendo pubblica la notizia attraverso testate giornalistiche e Telegiornali regionali. Il tirocinio ha una validità variabile da 6 a 12 mesi suddiviso in 3 misure.
Categoria A dai 18 a 36 anni.
Categoria B da 37 a 62 anni
Categoria C per disabilità e soggetti svantaggiati. Retribuiti 500 euro al mese.
Dopo la protesta di giorno 9 a Palermo, davanti all’assessorato al lavoro e l’approvazione del bilancio sembra che i pagamenti dovrebbero iniziare. Staremo a vedere….Purtroppo ad oggi molti dei tirocinanti attendono l’intera somma di pagamento, altri solamente l’ultimo bimestre. L’ultima lista dei pagamenti elargiti risale al 17 dicembre 2020. Da gennaio 2021 ad oggi ancora tutto bloccato. Molte pratiche di rimborso delle indennità spettanti risulterebbero all’assessorato al lavoro in fase di monitoraggio e controllo, altre in prevalidazione, invece alcune nei CPI di appartenenza territoriale. Siamo stati beffati per diverse ragioni: per svolgere l’attività presso enti ed aziende private abbiamo dovuto sostenere le spese per gli spostamenti. Non abbiamo potuto beneficiare di numerosi bonus emessi dal governo e dalla regione Siciliana, per far fronte alla pandemia, perché risultavamo assunti da tirocinanti. Oltre ai tanti lati oscuri già citati, il tasso di trasformazione da contratto di tirocinante ad un vero contratto di lavoro è stato molto basso, infatti molte aziende hanno preferito attendere il successivo avviso ( come l’avviso 33 e garanzia giovani 2) per sfruttare il prossimo tirocinante a costo zero. Quindi non esiste una stabile occupazione per il tirocinante. Tutto questo va a discapito della collettività e a favore delle aziende.”