L’Azienda sanitaria provinciale dovrà pagare 250 mila euro a centro medico della provincia che da sedici anni erogava prestazioni a diversi pazienti
Prestazioni erogate, soldi mai intascati. Per questo l’Asp di Agrigento è stata condannata a risarcire con 250 mila euro un centro medico privato della provincia che, da sedici anni, vanta crediti residui per le prestazioni erogate in forma indiretta a diversi pazienti. La Corte d’appello di Palermo ha accolto il ricorso degli avvocati Giovanni Puntarello e Chiara Modica Donà dalle Rose, ribaltando il giudizio del tribunale di Agrigento che lo aveva ritenuto inammissibile.
Ora la Corte d’appello dà ragione a una struttura privata e crea un precedente che rischia di mettere in difficoltà l’Azienda sanitaria provinciale, visto che sono una ventina i centri dell’agrigentino che vantano crediti per lo stesso motivo. Il centro in questione, tra maggio 2001 e luglio 2002, aveva svolto prestazioni di fisiochinesiterapia nella cosiddetta forma indiretta in favore di numerosi pazienti residenti e domiciliati nei comuni di Siculiana, Realmonte, Cattolica Eraclea e Cianciana.
In quegli anni molti centri che erogavano prestazioni di assistenza specialistica, nell’attesa che venisse completato l’iter per il convenzionamento con il servizio sanitario regionale, non potevano ottenere direttamente i fondi da parte della Regione. Si era così sviluppato il sistema di autorizzare i centri ad erogare le prestazioni che venivano fatturate in favore dei clienti, i quali a loro volta autorizzavano i singoli centri ad incassare in loro nome e per loro conto le somme dovute per le singole prestazioni.
A un certo punto, per contenere la spese sanitaria, nel 2001, la direzione generale dell’Asp tagliò fuori dai rimborsi le prestazioni indirette in favore di quei pazienti che si recavano in comuni differenti da quelli di residenza. Si tratta di una vertenza che va avanti da anni con i centri di assistenza specialistica che hanno diffidato più volte l’Asp al pagamento delle somme dovute, senza però ottenere nulla. Pochi giorni fa la novità. L’Asp, oltre ai 250 mila euro, ne dovrà sborsare altri 10 mila tra pagamento delle spese legali e altre spese generali. E già si annunciano decine di altri ricorsi. (Repubblica.it)