“Sulla vicenda della richiesta di ricalcolo della quota fissa della bolletta idrica”, in una nota Caltaqua “ribadisce per l’ennesima volta che sulla specifica questione il Gestore non ha alcun margine di autonoma determinazione. Giova, evidentemente, ricordare – sulla scorta di quanto già fatto, in circostanze analoghe, due volte nell’arco degli ultimi dieci mesi – che la materia della tariffazione ha una cornice di disposizioni che su scala nazionale appronta l’Authority e che viene poi declinata, su base territoriale, sulla scorta delle decisioni dell’Ato. A tal proposito appare decisamente sintomatico dell’esclusione del Gestore da qualsivoglia processo di formazione della tariffa e delle sue specifiche articolazioni, che attualmente l’Authority sta rideterminando in dettaglio i singoli parametri per l’anno 2018 e tra questi proprio la quota fissa”.
Insomma, “nessuna possibilità d’intervento”, si evidenzia nello stesso documento da parte del gestore del servizio idrico integrato per il territorio nisseno, che rammenta: “Appena meno di un anno fa il Consiglio di Stato ha stabilito che la radice della quota fissa è rappresentata dal calcolo del costo finanziario standard ed ha la finalità di coprire i rischi degli investimenti nel settore idrico attuati dal soggetto gestore. Per cui, anche alla luce del disposto dell’articolo 47 del Regolamento idrico integrato, la quota fissa della tariffa non è ancorata al consumo effettivo – né a nessun altro elemento variabile – bensì alla predisposizione di reti, impianti e macchina organizzativa che hanno un costo indipendente dalla quantità di acqua erogata. Ciò, per altro, in analogia anche a quel che accade per il servizio di fornitura di energia elettrica e del gas”.
“Quota fissa” del servizio idrico, Caltaqua: “Nessuna possibilità d’intervento”
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