Si è concluso con dodici condanne per oltre un secolo di carcere il processo di primo grado celebrato dinanzi al collegio penale del tribunale di Enna, scaturito dall’operazione antimafia “Primavera”. Nel giugno del 2016 l’operazione condotta dai carabinieri di Enna e coordinata dalla Dda nissena, aveva portato a diversi arresti e stroncato il tentativo di riorganizzare un clan mafioso di Pietraperzia, la potente cosca che si era infiltrata anche in Lombardia e, per alcuni esponenti anche nei lavori dell’Expo.
Gli imputati condannati oggi, secondo le accuse, stavano riorganizzando le attività della cosca pietrina, imponendosi sul territorio. Il tribunale, presidente Giuseppe Tigano, ha condannato Vincenzo Capizzi a 12 anni; Salvatore Bonfirraro, a tre anni e 6 mesi; Giuseppe Marotta a 15 anni e 6 mesi; Calogero Siciliano a 6 anni; Giuseppe Piccicuto, 12 anni e 6 mesi; Filippo Viola, 10 anni e 6 mesi; Salvatore Viola, a 3 anni; Liborio Bonfirraro, a 10 anni; Vincenzo Monachino, 13 anni e 6 mesi; Claudio Di Blasi a 12 anni; Ornella Di Blasi a 4 anni e 6 mesi e Giuseppe Crisafi a 4 anni e 6 mesi. Gli imputati erano accusati a vario titolo di associazione mafiosa, traffico d’armi e altri reati. Il Comune di Pietraperzia si è costituito parte civile con l’avvocato Mario Giarrusso, membro della commissione parlamentare antimafia.