Diventa un vero e proprio giallo l’intrusione nella stanza del Procuratore aggiunto della DDA nissena, Lia Sava, al quarto piano del Palazzo di giustizia di Caltanissetta, dove il magistrato ha trovato alcune piante a terra e il proprio computer acceso.
Il tentativo di intrusione – confermano dalla Procura – c’è stato e chi è entrato, durante il ponte delle festività pasquali, lo avrebbe fatto utilizzando delle chiavi. E’ quanto emerge in queste prime battute dell’indagine.
La procura nissena, dopo aver avviato i primi atti urgenti d’indagine, trasferirà tutto ai colleghi della procura di Catania competenti per i reati ai danni di magistrati del distretto nisseno. Ai colleghi etnei toccherà disporre una perizia informatica sul computer del magistrato per verificare, ove possibile, l’intrusione nei file.
La videosorveglianza non funzionava. In particolare risulta guasta la telecamera che inquadra il corridoio al quarto piano dove si trovano proprio le stanze dei due procuratori aggiunti e dello stesso capo della Procura. Mentre funziona correttamente la telecamera che inquadra l’altro corridoio, sempre al quarto piano del Palazzo di giustizia.
Tempo fa il Procuratore generale, Sergio Lari, aveva presentato un progetto per installare un nuovo sistema di videosorveglianza, aggiornando quello vecchio, progetto a cui il Ministero della giustizia non ha dato corso.
Smentite, invece, le ipotesi circolate nelle ultime ore secondo cui alcune addette alle pulizie avrebbero potuto inavvertitamente far cadere le piante, poi trovate per terra, e accendere il computer. Le addette sarebbero state già sentite in procura e dalle loro dichiarazioni non è emerso nulla di anomalo. In pratica avrebbero lasciato tutto in ordine.