Dalla prima domenica d’Avvento (27 novembre 2022) «anche nella Chiesa agrigentina sarà sospeso l’ufficio di padrino e madrina nella celebrazione dei sacramenti del Battesimo e della Confermazione, come già avviene in altre diocesi». Così il vescovo di Agrigento, monsignor Alessandro Damiano, con una lettera inviata ai sacerdoti, ai religiosi e agli operatori pastorali.
Lettera:
“Carissimi nel Signore, è un’usanza antichissima della Chiesa dare al battezzato un padrino o una madrina. Il compito è grave e delicato, in quanto prevede l’accompagnamento nel cammino di crescita umana e spirituale di chi è iniziato alla vita cristiana. Ci rendiamo conto, tuttavia, che una
così importante istituzione ha perso nel tempo molto del suo carattere religioso riducendosi il più delle volte – a una pura formalità convenzionale, dettata da motivi umani e da una consuetudine ormai svuotata di senso.
Il Codice di Diritto Canonico afferma che la presenza del padrino e/o della madrina non è precettiva, ma facoltativa: sia il can. 872 – in riferimento al battesimo – sia il can. 892 – in riferimento alla confermazione – richiedono che tale figura ci sia «per quanto è possibile» (quantum fieri potesse). Facendo mie diverse sollecitazioni, pervenute da più parti e vagliate nei mesi scorsi con il Consiglio Presbiterale e con il Collegio dei Vicari Foranei, comunico che dalla prima domenica di Avvento (27 novembre 2022) anche nella Chiesa Agrigentina sarà sospeso l’ufficio di padrino e di madrina nella celebrazione dei sacramenti del battesimo e della confermazione, come già avviene in altre diocesi. Fino all’emanazione e all’entrata in vigore del relativo decreto, invito i presbiteri, i diaconi e i catechisti a informare e sensibilizzare le comunità su tale scelta e sulle motivazioni pastorali che l’hanno determinata”